SandroPuleo

Fotografi si nasce, o si diventa? Ad analizzare l'esperienza esistenziale di Sandro Puleo, si direbbe più vera la seconda ipotesi. Più che con obiettivi, pellicole e corpi macchina, la sua crescita formativa si è alimentata di cazzuole, fili a piombo, cemento e calce.

La sua vita culturale è stata trascinata da altre forme di comunicazione. Ma come è successo per molti altri fotografi, arriva il momento di svolta, il colpo di flash, e con la maturità, l'irrequietezza si concentra e tutto comincia ad essere a fuoco.

La fotografia diventa una scoperta in grado di dare organizzazione e "senso" a un malessere esistenziale e sociale mai risolto.

Seppellita chissà dove, viene alla luce una mente fotografica in grado di esaltare al massimo la capacità della fotografia di fermare il tempo, di "congelare" l'attimo con la "freddezza" scientifica di un chirurgo che analizza l'oggetto di indagine. Ne nasce una fotografia che difficilmente può essere etichettata in un genere: fotografia da strada, da studio, sociale, di natura morta, naturalistica, paesaggistica... Sono termini che limitano il vasto respiro che emanano le foto di Sandro Puleo.

Si tratta piuttosto di una continua ricerca di parallelismi fra spazio e realtà, fra apparenza e coscienza. Appare così una galleria di oggetti animati ed inanimati, paesaggi, persone che diventano simbolo di un mondo pieno di contraddizioni fino alla follia, un mondo onirico che lavora sul nostro immaginario sopito, fatto di sogni e di paure. Grazie ad essa una sottile poesia viene svelata anche negli spazi più oscuri della vita quotidiana.

Sandro Puleo è nato a Bagheria e qui ha trascorso la parte più significativa della sua formazione esistenziale, ha respirato e vissuto quella realtà provinciale ed internazionale allo stesso tempo, in grado di castrare qualsiasi aspettativa "alta".

In questo contesto, potremmo dire che fotografi allora si nasce. Conoscendo bene la storia di Sandro Puleo sarebbe però meglio dire che di fotografia si rinasce!

Giovan Battista Puleo